Oltre il toytismo, un cammino percorribile?
Un mio piccolo contributo . . . leggendo qua e là . . . scritti di Maurizio Canauz
Rispetto al taylorismo e a al toytismo la filosofia produttiva che è alla base del World Class Manufacturing ha, a mio parere, un minore impatto innovativo.
Essa si basa, infatti, su alcuni approcci già noti che ne costituiscono l’ossatura, tra cui il Just in- Time (JIT), il Total Quality Management (TQM) ed il coinvolgimento dei dipendenti o Employee Involvement (EI).
Analizziamo brevemente, ad esempio, il rapporto tra Jastin – time e Word Class Manufacturing. Leggi il resto dell’articolo »
Un mio piccolo contributo . . . leggendo qua e là . . . Maurizio Canauz
Sebbene già negli anni 1970 autori quali Kern e Schumann iniziano a sostenere il superamento del taylorismo e del fordismo postulando che fosse ormai prossima la fine della divisione del lavoro, grazie soprattutto all’introduzione delle tecnologie informatiche, in realtà fu solo negli anni ‟80 che si iniziò concretamente a mettere in discussione queste forme organizzative con l’introduzione del cosiddetto modello giapponese.
Tale modello nato in Giappone è stato poi adattato, in poco tempo, da molte grandi aziende occidentali per fronteggiare le nuove sfide del mercato con la convinzione che sarebbe stato di ausilio nel migliorare: organizzazione, efficienza e produzione.
Il nucleo della teoria taylorista venne pesantemente intaccato e il suo modello fu soppiantato da una nuova teoria, almeno in apparenza, più efficace e maggiormente incentrata sull’individuo.
In altre parole si proponeva una nuova teoria, almeno in via teorica, più antropocentrica. Leggi il resto dell’articolo »
di Giorgio Andreani
Una delle richieste che più mi vengono formulate quando sono contattato dai Responsabili di Produzione delle più svariate Realtà Produttive, è la seguente: < . . abbiamo Risorse che contribuiscono alla Produzione, nel rispetto del Ciclo Imposto e vorremmo controllare se le Tempistiche assegnate possano essere considerate ottimali o se debbano essere riviste e modifiche . . vorremmo il parere di una persona esterna . .>
Perfetto, la mia formazione e preparazione, mi permette di sentirmi adatto a soddisfare il bisogno espresso e rassicuro l’interlocutore del momento che possiamo iniziare una produttiva collaborazione. Leggi il resto dell’articolo »
di Giorgio Andreani
Il termine assemblaggio deriva dall’inglese “to assemble” con il significato di mettere insieme, unire.
In Italiano conserva pienamente tali significati, e in senso più lato significa unire più parti (generalmente predisposte) per ottenere un tutt’uno omogeneo e coerente, con una propria identità fisica e funzionale.
Esempi tipici: l’assemblaggio di una lavatrice, di un computer, di un frigorifero, di un’autovettura ecc.
Quella che in inglese è una “assembly line” è per noi la classica “catena di montaggio”, tipica delle case automobilistiche; io preferisco il termine “linea dedicata” all’assemblaggio.
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di Giorgio Andreani
Ogni Realtà Produttiva è progettata per svolgere determinate attività, è quindi corredata sia con macchinari, sia con attrezzature varie, ma anche con personale più o meno qualificato (ma senz’altro specializzato, perché il più delle volte viene formato nella stessa sede di lavoro, per poter essere in grado di poter svolgere nel migliore dei modi quanto è richiesto e nel modo richiesto).
Ogni tipo di mansione può essere definita all’interno di un reparto di produzione o di montaggio, personalizzata, perché le risorse che intervengono nelle manipolazioni di quanto viene prodotto, o sono state pioniere, quindi le prime ad eseguire tipi di lavori e ne hanno le maggiori competenze o hanno nel tempo modificato alcune o quasi tutte le operazioni o i sistemi che magari inizialmente furono copiati da altri specialisti nel campo. Leggi il resto dell’articolo »
di Giorgio Andreani
. . . . una Risorsa in un turno di lavoro:
viene retribuita per 8 ore
contribuisce alla prod. per 5 ore 40 m.
non produce per 2 ore 20 m.
nelle ore di non produzione sono comprese le pause da contratto per 0 ore 50 m.
la percentuale di tempo su 8 ore di mancata produzione è del 29.2 %.
Se vogliamo analizzare meglio i dati sopra riportati
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di Giorgio Andreani
. . . . . durante le mie permanenze in linee di Produzione, in varie Realtà Produttive, ho avuto modo di notare delle abitudini, consolidate, riguardo alle dinamiche di fermata per: Ristoro o Fisiologiche e di Cambio Turno che mi hanno invogliato a capire meglio quegli svolgimenti e a studiarne gli effetti sulla Produzione, sia come Tempistiche sia come Qualità.
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. . . . da qualche anno metto a disposizione le mie capacità professionali collaborando con i responsabili della produzione in diverse aziende, per migliorare i cicli produttivi ed ottimizzare il posto di lavoro nei reparti, al fine di ridurre gli sprechi e di eliminare tutti i costi non giustificati.
Alcuni dei Servizi:
Individuazione dei Centri di Costo
Controllo dei Centri di Lavoro
Organizzazione del Lavoro nei Centri
Controllo dei Metodi di Lavoro
Inserimento di Modifiche ai Metodi di Lavoro (in collaborazione con le risorse interessate, in modo particolare quando vi siano – usi consolidati e cronici o abitudini legate a convinzioni non supportate da riscontri oggettivi).
Cicli di Lavorazione (critica costruttiva e dove serve, proposte di modifica)
Schede (Cartacee o Informatiche) per la raccolta di Dati o Numeri in Lavoro (Inserimento)
Analisi dei Flussi
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